Google è il principale, e quasi unico, motore di ricerca usato nel mondo. Sviluppato nell’azienda omonima, Google permette di effettuare ricerche su Internet in un tempo brevissimo i cui risultati, grazie all’utilizzo di parole chiave, arrivano in altrettanto tempo breve. Ciò che molti non sanno, però, è che dietro alla digitazione di un termine su Google esiste un enorme ed impegnativo lavoro di ottimizzazione, composto da numerose fasi.
Tra queste, la fase di scansione delle informazioni presenti nel vasto mondo di Internet, la fase di indicizzazione per elencare le pagine Internet scelte, la fase di restituzione dei risultati, ossìa la fase finale relativa all’esposizione delle pagine Web nei risultati di ricerca.
La storia di Google
Per ripercorrere la storia di questo colosso informatico, occorre fare un salto temporale al 1995, quando all’Università del Michigan si incontrarono per la prima volta Larry Page e Sergey Brin, due giovani studenti che in soli tre anni di ricerche furono in grado di scoprire un modo per rendere veloce, efficace e completa una ricerca nel Web. Le due menti ingegnose riscontrarono il successo di Google nell’unione di due importanti fattori, al tempo mancanti: creazione del Page Rank, vale a dire un algoritmo in grado di valutare “l’importanza” di una pagina web rispetto ad un’altra , e la semplicità nella ricerca dei siti web.
Dal lontano 1997 ci sono stati enormi cambiamenti e ottimizzazioni. Negli anni successivi Google non attirò soltanto l’attenzione della comunità accademica, ma anche quella degli investitori della Silicon Valley. Nell’agosto del 1998, Andy Bechtolsheim, co-fondatore di Sun, staccò un assegno da 100.000 dollari intestato a Larry e Sergey, sancendo la nascita ufficiale di Google Inc, oggi una delle più importanti aziende informatiche statunitensi con oltre 100 uffici in diversi paesi e quasi 90mila dipendenti.
All’inizio del 1999, Brin e Page decisero di voler vendere Google a Excite. Andarono al CEO di Excite George Bell e si offrirono di venderglielo per 1 milione di dollari, ma Bell respinse l’offerta. I due non si fecero abbattere da questa sconfitta e continuarono con i loro progressi fino ad arrivare al famoso 19 agosto 2004, anno della quotazione in Borsa di Google. Vennero immesse sul mercato oltre 19 milioni di azioni con un prezzo di partenza di 85 dollari l’una.
La vendita fruttò circa 2 miliardi di dollari, facendo balzare il valore complessivo di Google a circa 27 miliardi di dollari. Nello stesso anno, inoltre, l’azienda lanciò uno dei servizi più utilizzati al mondo: si tratta di Gmail, la casella di posta elettronica. Oggi Google reperisce e gestisce le informazioni grazie a una potenza di calcolo che nessun’altra azienda al mondo possiede. Realizza centinaia di prodotti utilizzati da miliardi di persone in tutto il mondo, da Youtube e Android a Gmail e naturalmente la Ricerca Google.
5 curiosità su Google
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La parola Google è frutto di un errore di spelling avvenuto durante la registrazione. I fondatori volevano trovare qualcosa che evidenziasse le qualità del prodotto, cioè la capacità di organizzare l’infinita quantità di dati presente sul web. “Googol”, sembrò perfetto: era il termine coniato dal nipote del matematico statunitense Edward Kasner nel 1938, per riferirsi al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. Al momento di registrare la compagnia, però, non sapendo come si scrivesse, Page e Brin optarono per Google, nome che evidentemente ha portato fortuna.
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La sede iniziale di Google era un garage in affitto. L’ospitalità gli fu fornita da Susan Wojcicki che gli diede il garage in affitto, così da poter a sua volta pagare il mutuo di casa sua. Susan sarà poi l’impiegata numero 18 di Google.
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Google punta sulle energie rinnovabili per soddisfare le richieste energetiche del quartier generale di Mountain View. Di conseguenza, il colosso ha deciso di sostituire i tagliaerba con un metodo naturale, che non inquina e non disturba: l’assunzione di 200 capre per tagliare il prato nella sede in California. L’azienda tranquillizza gli animi degli animalisti specificando che le capre vengono trattate con ogni cura e alimentate con cibi biologici.
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Non si direbbe, eppure anche Google ha dovuto ammettere eclatanti fallimenti in passato. Nel corso della sua attività Google ha avviato e, dopo poco, chiuso ben 44 servizi, tra i quali Google Answers, Google Videos, Google Wave, Google Gears e via dicendo.
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Una feature nota, apprezzata e attesa del motore di ricerca è quella dei doodle, ovvero le varianti divertenti e sorprendenti (a volte anche animate o interattive) del classico logo di Google in home page che sono pubblicate per celebrare festività, anniversari e le vite di artisti, innovatori e scienziati famosi.
I Doodle
Apparsi per la prima volta nel 1999, i Doodle sono delle simpatiche rivisitazioni del logo di Google, creati appositamente per ricordare giorni di festa. Già al momento del lancio dell’azienda, Larry e Sergey hanno voluto creare un doodle in onore del festival del Burning Man che si svolge ogni anno a Nevada. Dietro alla seconda “o” della parola “Google” venne collocata la figura di un omino stilizzato, una sorta di messaggio comico per segnalare agli utenti di Google che i fondatori erano “fuori ufficio”.
I doodle successivi di Google sono poi stati affidati a Dennis Hwang, allora stagista presso Google, oggi affermato disegnatore di doodle e non solo. Nel 2000 gli fu affidato il compito di creare un logo speciale per la celebrazione dell’anniversario della presa della Bastiglia, festa nazionale francese. L’immagine fece talmente tanto successo, che i due decisero di far diventare i Doodle un appuntamento fisso della piattaforma, mentre Dennis Hwang fu promosso chief doodler di Google. Il Doodle creato per l’occasione era veramente molto semplice ma di grande impatto: sopra il logo dell’azienda erano posizionati dei fuochi d’artificio di colore rosso e blu, mentre sulla “l” di Google spuntava una bandiera francese.
Ad oggi, Google ha realizzato quasi 4000 doodle per le homepage in tutto il mondo, tutti destinati a commemorare eventi e anniversari interessanti che rispecchino la personalità di Google e il suo amore per l’innovazione e, allo stesso tempo, ravvivare la home page e far sorridere gli utenti.
Cosa significa SEO?
Per incrementare la vibisibilità del proprio sito internet e sviluppare il tuo metodi di business puoi introdurre nella tua azienda un sistema di attività SEO.
Attraverso la SEO è possibile definire attività volte all’ottimizzazione di un sito web per migliorarne il posizionamento nei risultati organici dei motori di ricerca.
Più visibilità = più traffico web = più click = più conversioni = più business
Il processo di ottimizzazione di un sito web prevede 3 attività:
Ottimizzazione Tecnica
Questa fase permette ai motori di ricerca di accedere e indicizzare correttamente le pagine del sito web. Fare SEO significa adottare soluzioni per rispondere all’evoluzione di ricerca degli utenti.
Creazione dei Contenuti
I contenuti del sito web dovranno rispondere a diversi intenti di ricerca. Se saranno apprezzati dagli utenti, lo saranno anche dai motori di ricerca, perché consapevoli di avere fornito le migliori risposte alle loro domande.
Promozione dei Contenuti
Promuovere contenuti pensati per essere condivisi, è una fase fondamentale per il successo di una campagna SEO. Ad esempio essere citati con un link da siti autorevoli, è un modo inequivocabile per comunicare a Google che il tuo è un sito web di qualità.
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